martedì 10 agosto 2010

Coraggio

Mi illudo che sia possibile sollecitare le famiglie dei cittadini comuni con l'esortazione a fare quanto basta per attingere alla politica di casa e in essa realizzare soluzioni transitorie per i giovani. Stage formativi, intendo. Un’alternativa al servizio obbligatorio di leva. Non soluzioni definitive.
I giovani, selezionati da altri coetanei e supportati dalle loro famiglie, quanto più allargate possibile, devono acquisire dalla pratica tutte le esperienze che servono per vivere. Perché non occuparsi anche di politica in periodi alterni, assolutamente non continuativi, nell'attività di governo o di opposizione?

E’ possibile che si incontri il giovane che non sia quel duro che mostra di essere, e che invece sotto sotto sia uno che la paura se lo mangia in un sol boccone. Di uno, ormai adulto e navigato, lo hanno detto alcuni suoi compagni di gioventù, quando quel giovane era soprannominato "er caghetta".
Aneddoto scritto da Bartolomeo Di Monaco, su Il legno storto, lunedì 9 agosto 2010 sul coraggio del giovane: “Per carità, da ragazzi con la testa strampalata si può diventare adulti, però il coraggio uno non se lo può dare da sé. O ci è nato, con il coraggio, o quello che appare è solo un umiliante placebo.”

Questi giovani vanno individuati e non riproposti nella politica. Eppure pare che sia questa la specie che fa carriera in politica. Ma si può fare anche diversamente da così. Oppure si subiscono per decenni e si consente loro una carriera splendida, per loro.

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