lunedì 25 ottobre 2010

Noi buoi

I buoi sono bovini adulti castrati.
Non sarà che Berlusconi e il PdL abbiano toccato il fondo peggio che dilettanti allo sbaraglio: incapaci a briglia sciolta. Poi ci sono gli altri, tutti dilettanti allo sbaraglio. Quando accadrà che "noi buoi" non ne abbiamo ancora abbastanza di tirare il carro?



Con tanti saluti alla Costituzione. Le riforme le fanno i politici, non i maghi del cavillo. Occorre che siano strutturate, non furbette. Occorre che la guida sia in mani politiche, che il ministro competente sia lo stratega, non il portavoce (con tutto il rispetto per un politico attrezzato, quindi consapevole del danno che ne ricava). Altrimenti si crede di avanzare al galoppo, ma si gira attorno essendo in groppa a cavillo pazzo.
 
Nel nostro Paese la maggioranza è condannata a muoversi entro limiti e secondo criteri dettati da una minoranza agguerrita e spregiudicata. Sempre la stessa, a meno che la maggioranza non trovi uno sbocco per farsi sentire come è giusto che sia. Ma non aspettiamoci che qualcuno fra gli arbitri venga in nostro aiuto.



Mentre "noi" comuni cittadini, saltuariamente tentiamo di piagnucolare qualche protesta, in Italia, come ovunque, non si capisce chi veramente governa. Amici buoi!

Sono solo i soliti e ben identificabili gruppi di potere, da annoverare nemmeno sempre fra i "ricchi" che stanno tentando ormai da anni di ribaltare i risultati usciti dalle urne.
Non è possibile gestire ragionevolmente una situazione per cui convivano una magistratura assolutamente indipendente, libera di sindacalizzarsi, politicizzarsi e organizzarsi come le pare, e una politica che non venga protetta, durante l'esercizio delle proprie funzioni, da attacchi giudiziari che potrebbero rivelarsi poi pure e semplici montature.

Neppure esercitando il diritto di voto, "noi buoi" contiamo qualcosa e siamo usati.


Si è assistito a quello che ha tutta l’aria di essere il tradimento finale.

Da Fabio Granata, katanga finiano: «dopo le parole del presidente Napolitano si volta pagina sul lodo. Si dovrà ridiscutere tutto e radicalmente».
Giulia Bongiorno, avvocato di Fini e presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, benediceva sorridente. E anche a "noi" ci viene da ridere. Assistiamo a uno spassoso spettacolo 24/24, 7/7. Peccato che non sia gratis e che gli attori, e tutto il contorno, costa enormemente oltre ciò che possiamo permetterci.
Fini, nel convegno che lo vedeva tracciare alti scenari assieme a Massimo D’Alema, ha proposto di tassare le rendite finanziarie al 25%, vecchia idea di Fausto Bertinotti. Loro devono garantirsi la posizione, a "noi" spetterà reggere la cattiva amministrazione dei nostri eletti.


E’ ingiusto, però, gettare la colpa addosso a chi vive attorno alle discariche, perché non solo hanno anche delle ragioni, e forti, ma sul fuoco del loro disagio soffiano tutti, a cominciare dalle testate nazionali che sbertucciano il governo: ma come, non avevate risolto il problema? Tutto sta ad intendersi: quale problema?

Fateci capire: mentre si sostiene che le province vanno abolite (nell’anno del mai) si passa loro la competenza sui rifiuti. Se questa è la via per il federalismo, meglio smarrirla.

Io non capisco! O capisco solo che in troppi esigono di mantenere le loro poltrone di destra, di centro e di sinistra.

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